La situazione emergenziale che il nostro Pianeta sta vivendo a causa della pandemia da Covid-19, ha cambiato il nostro modo di vivere, ha rallentato i nostri ritmi, basti pensare alle scuole chiuse e strade vuote, le distanze sociali tra parenti ed amici. Dall’altra parte invece si ha meno traffico, meno inquinamento atmosferico, si riassaporano gli odori della natura. Ma c’è qualcosa che non è cambiato e si chiama inciviltà! Eh già, ed è dovuto ai numerosi dispositivi di protezione individuale (DPI) che quotidianamente usiamo per rispetto delle norme sanitarie, e che una volta utilizzati occorre che vengano smaltiti correttamente utilizzando tutte le precauzioni del caso per evitare danni alla salute dell’uomo. Ed invece nelle strade delle nostre città, sui marciapiedi e nelle aiuole, si possono osservare guanti e mascherine abbandonati con il rischio che possano finire anche nei nostri mari.
A questo proposito è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il quale ha affermato “Il tema dei rifiuti abbandonati non riguarda solo le mascherine e i guanti, le persone che abbandonano oggi questi oggetti sono le stesse che prima abbandonavano altri rifiuti per strada senza alcun rispetto né per la salute né per l’ambiente. Certo che oggi,dato il tipo di rifiuto potenzialmente infetto, questo atteggiamento è ancora più grave. Serve un’azione di contrasto, ma anche di educazione ai rifiuti- dice concludendo il Ministro – Certamente nella fase 2 la gestione dovrà essere affrontata in modo più organico”.
Si tratta innanzitutto di un forte impatto ambientale. Si consideri che si tratta di materiale usa e getta, e ciò vorrà dire che per tutta la durata dell’emergenza avremo numeri di produzione di tali rifiuti sempre più in forte aumento . Inoltre, sussiste il problema del materiale con cui sono prodotte le mascherine (spesso di plastica come il polipropilene), che se non avviate correttamente allo smaltimento rischiano di alimentare il problema della plastica in mare.
In ultimo, da non sottovalutare, si parla di potenziale danno sanitario. Questi dispositivi di protezione sono da considerarsi potenzialmente infetti, e pertanto devono essere smaltiti nell’indifferenziato seguendo le direttive dettate dall’ISS. (leggi QUI l’articolo)